In due conclusioni pubblicate il 10 gennaio, l’Avvocato Generale Szpunar si è espresso in merito all’ampiezza dell’obbligo di deindicizzazione gravante sui motori di ricerca ai sensi della Direttiva 95/46/CE.
Nel primo caso (G.C. e a. / CNIL, causa C-136/17), l’Avvocato Generale ha affermato che il divieto di trattare dati di natura delicata imposto al gestore di un motore di ricerca obbliga quest’ultimo ad accogliere sistematicamente le domande di deindicizzazione riguardanti link verso pagine Internet nelle quali compaiono siffatti dati, fatte salve le eccezioni previste dalla Direttiva 95/46/CE.
Nel secondo caso (Google / CNIL, causa C-507/17), l’Avvocato Generale ha riconosciuto che una volta che sia stato accertato il diritto a una deindicizzazione all’interno dell’Unione, il gestore di un motore di ricerca deve adottare tutte le misure a sua disposizione per garantire una deindicizzazione efficace e completa, a livello del territorio dell’Unione europea.
Il pronunciamento definitivo della Corte di giustizia nei due procedimenti è atteso nei prossimi mesi.