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Mostra articoli per il tag: AGCM

Sono in vigore dal 26 maggio le norme che attribuiscono all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) nuove competenze in materia di geoblocking ai sensi del Regolamento (UE) 2018/302.

Il Regolamento ha introdotto norme direttamente applicabili in tutti i Paesi UE volte ad impedire “i blocchi geografici ingiustificati e altre forme di discriminazione basate, direttamente o indirettamente, sulla nazionalità, sul luogo di residenza o sul luogo di stabilimento dei clienti”. L'art. 7, par. 1 affida agli Stati membri il compito di designare uno o più organismi responsabili della sua adeguata ed efficace applicazione.

Ai sensi di quest’ultima disposizione, l’art. 6 della L. 37/2019 (“legge europea 2018”) ha introdotto il nuovo comma 9-bis dell’art. 144-bis del Codice del consumo.

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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha reso noto di aver avviato un procedimento contr Google per abuso di posizione dominante, ai sensi dell’art. 102 TFUE, nel mercato dei sistemi operativi per smart device. Secondo quanto diffuso dall’Autorità, Google avrebbe rifiutato di integrare nell’ambiente Android Auto la app “Enel X Recharge”.

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By decision published on 7 December, the Italian Competition and Consumer Authority (AGCM) fined Facebook Inc. and its EU subsidiary Facebook Ireland Ltd. for a total administrative sanction of 10 million euros for two unfair commercial practices against the 31 million Italian FB users, in breach of the Italian Consumer Code (Legislative Decree 206/2005). The proceeding, which focused on two ongoing practices started in 2008, was initiated last April following several complaints of the consumer associations Altroconsumo, Movimento Difesa del Cittadino and Unione Nazionale Consumatori.

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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato un’istruttoria nei confronti di TicketOne e della controllante tedesca CTS Eventim AG & Co. per abuso di posizione dominante (art. 102 TFUE). In particolare, secondo quanto prospettato nel provvedimento d’avvio del procedimento, TicketOne deterrebbe una posizione dominante nel mercato italiano dei servizi di ticketing per eventi di musica live (concerti pop e rock).

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L’AGCM ha comminato una sanzione di 220.000 euro a Tecnomaster.Biz S.p.A., società che svolge attività di vendita on line di apparecchiature elettroniche attraverso il sito https://www.tecnomaster.biz/. In particolare è stato accertato che il professionista offriva sul proprio sito prodotti che non erano disponibili, non procedeva quindi a consegnare ai consumatori i prodotti da questi acquistati, né restituiva le somme versate per gli acquisti a seguito di reclamo e annullamento degli ordini. Il provvedimento è stato adottato nell'ambito della strategia dell'AGCM volta ad assicurare il corretto ed equilibrato sviluppo delle vendite on line, anche attraverso la repressione dei fenomeni più gravi di pratiche scorrette in danno dei consumatori. 

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On 6 April the Italian Competition Authority AGCM opened a new proceeding against Facebook for alleged unfair practices against consumers pursuant to the Italian Consumer Code. AGCM investigation focuses on the incomplete information provided by FB during the registration phase with reference to the collection and use for commercial purposes of consumers’ data, including those generated on FB’s apps (WhatsApp and Instagram).

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Venerdì, 02 Febbraio 2018 01:36

Clausole vessatorie nei contratti B2C: casi AGCM

Pubblichiamo la presentazione svolta dall'avv. Sara Gobbato il 2 febbraio presso Unindustria Treviso, sul tema "Clausole vessatorie nei contratti B2C: casi AGCM 2012-2017". 

L'argomento deve essere monitorato dalle imprese anche in considerazione della segnalazione AGCM delle scorso novembre, con la quale l'Autorità ha chiesto che le siano attribuiti anche in questo ambito i poteri di diffida e sanzionatori detenuti in materia di pratiche commerciali scorrette (vd. AS1445 del 6.11.2017).

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La Commissione europea e dieci Autorità antitrust nazionali (fra le quali l’italiana AGCM) hanno pubblicato il rapporto conclusivo sullo stato della concorrenza nel settore delle prenotazioni online in ambito alberghiero.

Scopo del rapporto è verificare quale impatto abbiano avuto i procedimenti antitrust svolti dal 2010 da varie Autorità nazionali in merito alle clausole di parità previste nei contratti tra le piattaforme di prenotazione online (le c.d. Online Travel Agencies, OTA) e gli hotel partner.

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L’11 maggio l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha comminato a WhatsApp una sanzione di 3 milioni di euro per aver posto in essere una pratica commerciale scorretta nei confronti dei consumatori, vietata dal Codice del consumo. Secondo l’AGCM, nell’agosto 2016 WhatsApp ha indotto i propri utenti ad accettare integralmente le modifiche apportate ai termini di utilizzo dell’applicazione WhatsApp Messenger, pre-impostando l’opzione che consente la condivisione con Facebook di alcuni dati personali a fini di profilazione commerciale e pubblicitari; in caso di non accettazione veniva prospettata l’interruzione del servizio.

L’AGCM ha respinto le difese di WhatsApp, che nel corso dell’istruttoria aveva sostenuto tra l’altro che l’Autorità Antitrust dovesse sospendere il procedimento sin tanto che il Garante della Privacy non si fosse pronunciato sulla fattispecie, in merito alla liceità del trasferimento dei dati. A tale riguardo, l’AGCM ha affermato che “[i]n linea di principio, la circostanza che alla condotta della Parte sia applicabile il Codice della privacy, non la esonera dal rispettare le norme in materia di pratiche commerciali scorrette, che rimangono applicabili con riferimento alle specifiche condotte poste in essere dal Professionista, finalizzate all’acquisizione del consenso alla condivisione dei dati personali” (cfr. provvedimento PS10601).

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Con provvedimento pubblicato il 2 maggio, l’AGCM ha comminato una sanzione di 200.000 euro a Engie Italia spa per le commissioni applicate ai consumatori in relazione al pagamento online delle bollette elettriche tramite carta di credito.

Secondo l’AGCM, l’art. 62 del Codice del consumo vieta alle imprese di addebitare ai consumatori costi aggiuntivi in relazione all’utilizzo di uno strumento di pagamento.

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