News

Sono aperte le iscrizioni al «Master di qualifica di Responsabile delle questioni doganali di n. 200 ore», valevole per il conseguimento del requisito «Standard pratici di competenza in materia doganale» ai fini dell’ottenimento della qualifica AEO (Authorised Economic Operator) ai sensi del nuovo Codice Doganale dell’Unione europea.

Il Master, organizzato da Consulsped S.r.l. in collaborazione con Assologistica Milano, si svolgerà a Treviso a partire da novembre 2017 e vedrà tra i relatori l’Agenzia delle Dogane e lo Studio BM&A con altri esperti del settore.

Per consultare il programma completo clicca qui; per conoscere le condizioni di partecipazione clicca qui.

Nella Gazzetta Ufficiale del 22 agosto, è stato pubblicato il decreto MEF che definisce le modalità tecniche ed i servizi telematici erogati dall’Infrastruttura Nazionale per l’Interoperabilità (INI) per il funzionamento dei Fascicoli Sanitari Elettronici (FSE) istituiti presso le Regioni e Province autonome.

On July 21, 2017 ICPEN (the International Consumer Protection and Enforcement Network comprising consumer protection authorities from 60 countries) re-launched its 2016 guidelines for fair and transparent collection, moderation and publication of online reviews.

Online feedbacks have become a growing tool for consumers and businesses to better inform the purchasing decisions while improving the available products and services. However, when they are not based on genuine user experience, such reviews may be misleading and affect negatively consumers and competition.

Il mercato dell’e-commerce è in continua ascesa nel nostro Paese ed è un’opportunità da sfruttare per le aziende, che devono però fare attenzione. E gli studi legali in Veneto si stanno attrezzando con sezioni apposite di “avvocati digitali”, esperti in diritto informatico e internazionale che assistono le aziende nella gestione delle problematiche legate al mondo dell’e-commerce. Come ha fatto lo studio legale trevigiano BM&A.

Continua a leggere la news su Il Mattino di Padova a questo link.

Tra le azioni intraprese nell’ambito della Digital Single Market Strategy, la Commissione europea ha formulato una proposta di direttiva di “piena armonizzazione” di alcuni diritti essenziali dei consumatori nell’ambito dei contratti di vendita online, attualmente disciplinati in modo non uniforme negli Stati membri.

La proposta - in corso di discussione al Parlamento europeo nella procedura 2015/0288 (COD) - mira a modificare la Direttiva 1999/44/CE sui contratti di vendita e sulla garanzia per i beni di consumo e  ad integrare le Direttive 2011/83/CE sui diritti dei consumatori e 2000/31/CE sull’e-commerce, mentre non inciderà sulla Direttiva 93/13/CE in materia di clausole abusive nei contratti con i consumatori.

The World Customs Organization (WCO), representing 182 Customs Administrations across the globe, recently released the final Report on Cross- border E-Commerce, which highlights the challenges and potential solutions in view of facilitating cross-border low-value e-commerce worldwide.

According to the Report, harmonizing cross-border flow processes, including Customs, is even more essential nowadays in the fast growing e-commerce sector.

Il 16 giugno Amazon ha annunciato che si accinge ad acquisire per 13,7 miliardi di dollari Whole Foods, la catena di supermercati US specializzata in prodotti organici e naturali. Grande l’eco suscitata a livello mondiale dalla notizia che, secondo i primi commentatori, riveste  un’importanza “epocale” in quanto segna la linea direttrice (apparentemente “paradossale”) del futuro sviluppo dell’e-commerce e del commercio retail più in generale.

La prima parola chiave per descrivere l’operazione sembra essere “integrazione: nel linguaggio corrente l’e-commerce viene spesso descritto (in chiave negativa) come una forza antagonista rispetto alla distribuzione tradizionale “soppiantata” dal nuovo commercio online; discostandosi da questo tipo di rappresentazione, l’operazione Amazon/Whole Foods consente di mettere in evidenza le potenzialità di sviluppo derivanti dall’integrazione del commercio online con quello tradizionale offline nell’ambito di una strategia di mercato innovativa ed, appunto, integrata.

Nel quadro delle politiche UE di crescita digitale ed in attuazione della Legge di Stabilità 2016, l’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) ha pubblicato il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2017-2019, che definisce le linee strategiche per la realizzazione dei progetti di innovazione e di ottimizzazione della spesa informatica da parte della PA.

Obiettivi del Piano sono lo snellimento dei procedimenti burocratici, la maggiore trasparenza dei processi amministrativi, l’incremento dell’efficienza nell’erogazione dei pubblici servizi e la razionalizzazione della spesa informatica della PA, con un primo target complessivo di risparmio di circa € 0,8 miliardi alla fine del triennio 2016-2018.

La Commissione europea e dieci Autorità antitrust nazionali (fra le quali l’italiana AGCM) hanno pubblicato il rapporto conclusivo sullo stato della concorrenza nel settore delle prenotazioni online in ambito alberghiero.

Scopo del rapporto è verificare quale impatto abbiano avuto i procedimenti antitrust svolti dal 2010 da varie Autorità nazionali in merito alle clausole di parità previste nei contratti tra le piattaforme di prenotazione online (le c.d. Online Travel Agencies, OTA) e gli hotel partner.

L’11 maggio l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha comminato a WhatsApp una sanzione di 3 milioni di euro per aver posto in essere una pratica commerciale scorretta nei confronti dei consumatori, vietata dal Codice del consumo. Secondo l’AGCM, nell’agosto 2016 WhatsApp ha indotto i propri utenti ad accettare integralmente le modifiche apportate ai termini di utilizzo dell’applicazione WhatsApp Messenger, pre-impostando l’opzione che consente la condivisione con Facebook di alcuni dati personali a fini di profilazione commerciale e pubblicitari; in caso di non accettazione veniva prospettata l’interruzione del servizio.

L’AGCM ha respinto le difese di WhatsApp, che nel corso dell’istruttoria aveva sostenuto tra l’altro che l’Autorità Antitrust dovesse sospendere il procedimento sin tanto che il Garante della Privacy non si fosse pronunciato sulla fattispecie, in merito alla liceità del trasferimento dei dati. A tale riguardo, l’AGCM ha affermato che “[i]n linea di principio, la circostanza che alla condotta della Parte sia applicabile il Codice della privacy, non la esonera dal rispettare le norme in materia di pratiche commerciali scorrette, che rimangono applicabili con riferimento alle specifiche condotte poste in essere dal Professionista, finalizzate all’acquisizione del consenso alla condivisione dei dati personali” (cfr. provvedimento PS10601).

Usiamo i cookies per offrirti la migliore esperienza possibile su questo sito. Continuando la navigazione o cliccando su "Accetto" autorizzi il loro uso.