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Il Ministero dello Sviluppo Economico, all'indirizzo http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/voucher-digitalizzazione comunica l'apertura di una selezione per il riconoscimento di voucher a fondo perduto, di importo non superiore a 10 mila euro, nella misura massima del 50% del totale delle spese ammissibili, per la digitalizzazione di micro, piccole e medie imprese.

Tra le voci di spesa ammesse è specificamente menzionato anche lo "svilupp[o] di soluzioni e-commerce".

È stato pubblicato lo scorso 18 dicembre il testo della decisione del 27 giugno 2017, con la quale la Commissione europea ha comminato a Google una sanzione di 2,4 miliardi di euro per abuso di posizione dominante. Secondo la Commissione, Google ha abusato della posizione dominate detenuta nel mercato dei servizi di ricerca generale (general search services), favorendo su Google Search il proprio servizio di acquisti comparativi Google Shopping in violazione dell’art. 102 TFUE. L’abuso, ancora in corso alla data di adozione della decisione, è stato posto in essere nei mercati rilevanti di 13 Paesi membri dell’UE (fra i quali l’Italia) a partire dal 2008/2013.

Lunedì, 08 Gennaio 2018 10:51

BM&A, studio legale da “Oscar 2017”

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Le ultime frontiere sono l’e-commerce (con sito dedicato, molto più di una newsletter), e il cybercrime figlio del digitale. Il patrimonio storico, invece, la consulenza non stop al mondo del credito, Bcc in primis, innovativo format di consulenza a 360° e i servizi alle imprese, pacchetto che consenta loro di sostenere le sfide internazionali. Ma anche il supporto alle più grandi operazioni infrastrutturali e ospedaliere del Veneto e del Nord Italia, con una specializzazione nel project financing (chiedere alle giunte regionali). E ancora, ristrutturazioni aziendali, diritto agroalimentare, passando per lavoro, immobiliare, privacy, proprietà intellettuale, commercio internazionale. 

Sedici sono i dipartimenti di BM&A, lo studio trevigiano di viale Montegrappa; ci lavorano in 80, di cui 50 avvocati. Una storia compatta, senza spin off nè scissioni, di 26 anni. Dai 4 soci fondatori (Bruno Barel, Antonella Lillo, Guido Masutti e Massimo Malvestio, ora uscito, ma la sua M è rimasta anche nel rinnovatissimo logo) ai 13 odierni: Bruno Barel, Guido Masutti, Antonella Lillo, Paolo Corletto, Vincenzo Pellegrini, Riccardo Manfrini, Marco Zanon, Diego Signor, Pietro Calzavara, Emilio Caucci, Stefania Stefan, Vittorio Titotto e Massimo Zappalà.

On 3rd January the Markets in Financial Instruments Directive (the so called MiFID II) is finally entered into force, binding with its new package of rules all European-based financial businesses involved in the distribution or trading of financial instruments (including the major U.S. banks operating in Europe). 

The Directive - as stated by ESMA, in the Q&A released on December 18, 2017 - is aimed to “strengthen investor protection and improve the functioning of financial markets making them more efficient, resilient and transparent”.

The Bundeskartellamt has informed Facebook of its preliminary legal assessment in the abuse of dominance proceeding which the Authority is conducting against the company.

Based on the current stage of the proceedings, the Authority assumes that Facebook is dominant on the German market for social networks. The Authority holds the view that Facebook is abusing this dominant position by making the use of its social network conditional on its being allowed to limitlessly amass every kind of data generated by using third-party websites and merge it with the user's Facebook account. 

In esito all’indagine della Direction générale de la concurrence, de la consommation et de la répression des fraudes (DGCCRF) sui principali marketplace attivi in Francia, il Ministro dell’Economia Bruno Le Maire ha reso noto di aver promosso un’azione davanti al Tribunal de commerce di Parigi nei confronti di tre società del gruppo Amazon.

Oggetto di contestazione sono alcune clausole applicate da Amazon nei confronti delle imprese venditrici che si avvalgono del marketplace.

Lo scorso 13 dicembre la Commissione europea ha pubblicato il primo rapporto sul funzionamento della propria piattaforma di Online Dispute Resolution (ODR) istituita dal Regolamento (UE) n. 524/2013 e lanciata nel febbraio del 2016 con l’intento di facilitare la risoluzione delle dispute – transfrontaliere e non - sorte tra professionisti e consumatori attraverso strumenti alternativi a quelli giurisdizionali.

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha diffidato le società del Gruppo Amazon (Amazon Italia Logistica S.r.l. ed Amazon City Logistica S.r.l.) a regolarizzare la propria posizione, con riferimento al possesso dei titoli abilitativi necessari per lo svolgimento di attività qualificabili come servizi postali.

In base alle informazioni e dagli elementi acquisiti, l’Agcom ha rilevato che il servizio di recapito ai destinatari dei prodotti acquistati sul marketplace è qualificabile come servizio postale, in base alla normativa di settore (nazionale e dell’Unione europea).

Con la sentenza Coty Germany del 6 dicembre 2017 (C-230/16), la Corte di Giustizia si è pronunciata  sui requisiti che i sistemi di distribuzione selettiva di prodotti di lusso devono soddisfare per non violare il divieto di intese anticoncorrenziali stabilito dall’art. 101 del TFUE (i.e. il divieto degli accordi fra imprese, delle decisioni di associazioni di imprese e di tutte le pratiche concordate che possano pregiudicare il commercio tra Stati membri e che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare il gioco della concorrenza nel mercato interno).

La sentenze trae origine da una controversia avanti al Tribunale Superiore del Land di Francoforte sul Meno fra la società Coty Germany GmbH, fornitrice di prodotti cosmetici di lusso, e la Parfümerie Akzente GmbH, distributrice autorizzata che commercializzava detti prodotti sia nei propri punti vendita sia on line, avvalendosi della propria vetrina elettronica oppure della piattaforma “amazon.de”.

Femmes de tête, de cœur, d’action: questo è il motto che sintetizza i valori fondativi di Féminin pluriel, associazione internazionale nata in Francia nel 1992, che oggi riunisce donne impegnate nella professione e nel sociale in Europa, India e Medio Oriente.

Per la diffusione dei valori iscritti nel proprio DNA, il Club Féminin Pluriel Italia ha organizzato il 6 dicembre a Treviso (con il supporto di BM&A ed il patrocinio dell’Assessorato per le Pari Opportunità) la Tavola rotonda dal titolo Professioniste alla svolta dell’economia 2.0. L’evento è stato l’occasione d’incontro per molte professioniste che, in vari ambiti, si trovano ad affrontare i mutamenti della società nell’era del digitale.

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