L’8 ottobre il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha pubblicato i propri chiarimenti in merito all’obbligo di tenuta del registro delle attività di trattamento da parte di imprese ed organizzazioni con meno di 250 dipendenti.
In generale, ai sensi dell’art. 30 GDPR, “[o]gni titolare del trattamento e, ove applicabile, il suo rappresentante tengono un registro delle attività di trattamento svolte sotto la propria responsabilità”. Il GDPR prevede una deroga, al suddetto obbligo, in favore delle imprese o organizzazioni con meno di 250 dipendenti.
Il Ministero dello Sviluppo Economico, all'indirizzo http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/voucher-digitalizzazione comunica l'apertura di una selezione per il riconoscimento di voucher a fondo perduto, di importo non superiore a 10 mila euro, nella misura massima del 50% del totale delle spese ammissibili, per la digitalizzazione di micro, piccole e medie imprese.
Tra le voci di spesa ammesse è specificamente menzionato anche lo "svilupp[o] di soluzioni e-commerce".
Nerbo dell’economia italiana, le PMI sono i soggetti produttivi che possono trarre i maggiori benefici dalla diffusione delle tecnologie digitali in termini di penetrazione globale dei mercati e di riduzione dei costi. Eppure, nel nostro Paese, in particolare le micro-imprese con meno di 10 addetti stentano ad investire nella costruzione di una propria “identità digitale”, sottostimando l’importanza di creare propri siti web e di interagire sulle piattaforme online. A dirlo è l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) nel report “I servizi di comunicazione nelle piccole e medie imprese: esperienze e prospettive” pubblicato il 1° marzo.