On 3rd January the Markets in Financial Instruments Directive (the so called MiFID II) is finally entered into force, binding with its new package of rules all European-based financial businesses involved in the distribution or trading of financial instruments (including the major U.S. banks operating in Europe).
The Directive - as stated by ESMA, in the Q&A released on December 18, 2017 - is aimed to “strengthen investor protection and improve the functioning of financial markets making them more efficient, resilient and transparent”.
Il termine FinTech (dall’unione di finance e technology) individua in genere i servizi finanziari digitali e disintermediati, che iniziano a diffondersi attorno al 2008 proprio quando il sistema bancario tradizionale è in piena crisi: mentre le istituzioni bancarie colpite dalla crisi sono ripiegate su se stesse, start-up innovative conquistano uno spazio nel mercato sviluppando nuovi servizi digitali.
Nel volume “L’era del FinTech”[1], presentato a pordenonelegge il 16 settembre, l’autore Roberto Ferrari (direttore generale di CheBanca!) ripercorre le linee evolutive del fenomeno dalle origini ai possibili trend futuri.
La Fintech resta, nel nostro paese e in Europa, in cerca di un Legislatore.
Lo ha ricordato pochi giorni fa, in occasione della relazione annuale dell’autorità dell’ 8 maggio 2017, il Presidente Giuseppe Vegas, evidenziando l’ormai cogente necessità di nuovi interventi regolamentari in tema di finanza digitale.
E’ in questa prospettiva che il 25 maggio prenderanno il via, presso le sedi della Commissione nazionale per le società e la borsa di Roma e Milano, i lavori della task force appositamente istituita dalla Consob per ipotizzare il futuro della regolamentazione della finanza digitale nel nostro Paese.