Il termine FinTech (dall’unione di finance e technology) individua in genere i servizi finanziari digitali e disintermediati, che iniziano a diffondersi attorno al 2008 proprio quando il sistema bancario tradizionale è in piena crisi: mentre le istituzioni bancarie colpite dalla crisi sono ripiegate su se stesse, start-up innovative conquistano uno spazio nel mercato sviluppando nuovi servizi digitali.
Nel volume “L’era del FinTech”[1], presentato a pordenonelegge il 16 settembre, l’autore Roberto Ferrari (direttore generale di CheBanca!) ripercorre le linee evolutive del fenomeno dalle origini ai possibili trend futuri.
Si arriverà ad avere “servizi finanziari senza banche”[2]? Secondo Ferrari, il FinTech andrà ad integrarsi ai canali retail fisici-tradizionali, in attuazione di modelli ibridi nei quali la componente umana rimarrà insostituibile per i servizi a “valore aggiunto”. L’uomo, con la propria intelligenza, continuerà ad occupare un posto essenziale nel processo innovativo, dietro all’intelligenza artificiale dei robot e delle piattaforme digitali.
Nella corsa al FinTech, l’Italia si sta muovendo con un certo ritardo: siamo nove anni indietro rispetto, ad esempio, ai Paesi Scandinavi, nei quali la penetrazione dell’internet banking raggiunge l’80-90% della popolazione rispetto al 28% italiano. Se stiamo colmando il gap digitale grazie alla massiccia diffusione degli smartphone, ancora molto resta da fare nel nostro Paese in termini di cultura finanziaria e di effettiva conoscenza dei prodotti e servizi offerti sul mercato.
In tale contesto, la diffusione degli strumenti FinTech a livello nazionale può generare significativi benefici per la collettività in termini di maggiore offerta e concorrenza fra nuovi player, accessibilità e trasparenza delle informazioni e di personalizzazione dei servizi. Per il conseguimento di tali obiettivi d’interesse generale, resta auspicabile un intervento mirato e proporzionato delle autorità di regolazione (a livello UE e nazionale) con l’efficace attuazione delle norme a tutela della trasparenza informativa, da un lato, e della privacy, dall’altro.
[1] Roberto Ferrari, L’era del FinTech. La rivoluzione digitale nei servizi finanziari, Milano, 2016.
[2] Citazione attribuita a Bill Gates, 1994: “We need banking but we don’t need banks anymore”.