Uno dei fenomeni paradossali dell’economia digitale riguarda le eccellenze nazionali: le miriadi di offerte disponibili sul World Wide Web infatti, anziché appiattire le differenze, inducono il consumatore a ricercare quei prodotti che, per qualità e storia, sono considerati particolarmente caratteristici dell’identità e della bellezza del territorio di origine. Questo paradosso tocca tutte le eccellenze del Made in Italy ed in particolare il vino italiano che, nel mare magno del mercato globale digitale, deve confrontarsi con grandi opportunità e nuove insidie.
Delle nuove sfide per imprese, autorità di vigilanza e consumatori nel settore vitivinicolo si è parlato il 20 ottobre a Treviso al convegno “Vino e territorio: profili giuridici, economici e culturali di un rapporto identitario”, organizzato dalla Scuola di Giurisprudenza (sede di Treviso) dell’Università di Padova in collaborazione con il Dipartimento del territorio e dei sistemi agro-forestali, con il patrocinio di AIDA (Associazione Italiana Diritto Alimentare) e della Camera di Commercio Treviso-Belluno.
On 12 October the UK Competition and Markets Authority (CMA) provisionally cleared Just Eat’s acquisition of Hungryhouse, reaching a provisional conclusion that the merger between the two web-based food ordering platforms does not raise competitive concerns.
As pointed out in the CMA's press release, Hungryhouse presently provides limited competition to Just Eat because it is much smaller in size and offers too few unique restaurants, making it increasingly difficult for Hungryhouse to attract and retain consumers.
In less than one week, from July 3rd to July 5th, the 11th EFITA WCCA Congress will take place in Montpellier, France.
As known, the forthcoming Congress is the European conference dedicated to the future use of ICT in the agri-food sector, bioresource and biomass sector. It is supported by the European Federation for Information Technology in Agriculture, Food and the Environment (EFITA) with the collaboration of the World Congress on Computers in Agriculture (WCCA).
Il 16 giugno Amazon ha annunciato che si accinge ad acquisire per 13,7 miliardi di dollari Whole Foods, la catena di supermercati US specializzata in prodotti organici e naturali. Grande l’eco suscitata a livello mondiale dalla notizia che, secondo i primi commentatori, riveste un’importanza “epocale” in quanto segna la linea direttrice (apparentemente “paradossale”) del futuro sviluppo dell’e-commerce e del commercio retail più in generale.
La prima parola chiave per descrivere l’operazione sembra essere “integrazione: nel linguaggio corrente l’e-commerce viene spesso descritto (in chiave negativa) come una forza antagonista rispetto alla distribuzione tradizionale “soppiantata” dal nuovo commercio online; discostandosi da questo tipo di rappresentazione, l’operazione Amazon/Whole Foods consente di mettere in evidenza le potenzialità di sviluppo derivanti dall’integrazione del commercio online con quello tradizionale offline nell’ambito di una strategia di mercato innovativa ed, appunto, integrata.