La Commissione europea e dieci Autorità antitrust nazionali (fra le quali l’italiana AGCM) hanno pubblicato il rapporto conclusivo sullo stato della concorrenza nel settore delle prenotazioni online in ambito alberghiero.
Scopo del rapporto è verificare quale impatto abbiano avuto i procedimenti antitrust svolti dal 2010 da varie Autorità nazionali in merito alle clausole di parità previste nei contratti tra le piattaforme di prenotazione online (le c.d. Online Travel Agencies, OTA) e gli hotel partner: ai sensi delle “wide parity clauses”, gli hotel sono tenuti a garantire all’OTA i prezzi più bassi e le camere o i servizi migliori rispetto a tutti gli altri canali di prenotazione; in base alle “narrow parity clauses”, invece, agli hotel è vietato pubblicizzare sul proprio sito web tariffe inferiori rispetto a quelle garantite all’OTA, rimanendo liberi di offrire prezzi e servizi migliori tramite gli altri canali di prenotazione online ed offline.
Le conclusioni raggiunte nel rapporto, che ha monitorato la situazione esistente nel 2016 in dieci Stati dell’Unione europea, indicano un miglioramento del livello di concorrenza nel settore a vantaggio dei consumatori grazie in particolare all’adozione, da parte di alcune Autorità nazionali, di provvedimenti che hanno comportato l’eliminazione delle clausole di “wide parity” (cfr. ad es. i provvedimenti assunti dall’AGCM nel 2015-2016 con riferimento ad Expedia ed a Booking.com).
In esito alla pubblicazione del rapporto, le Autorità riunite nello European Competition Network (che comprende tutte le Autorità per la concorrenza dei Paesi UE e la Commissione europea) hanno peraltro deciso di mantenere il settore sotto osservazione procedendo prossimamente ad un suo nuovo esame.