Il 21 marzo la Commissione europea ha presentato due proposte normative volte a garantire che le attività delle imprese digitali siano tassate in modo equo e favorevole alla crescita nell'UE. La prima iniziativa è intesa a riformare le norme in materia di imposta sulle società; la seconda proposta istituisce un'imposta temporanea da prelevare sulle principali attività digitali, che al momento sfuggono a qualsiasi tipo di imposizione nell'UE.
È stato pubblicato lo scorso 18 dicembre il testo della decisione del 27 giugno 2017, con la quale la Commissione europea ha comminato a Google una sanzione di 2,4 miliardi di euro per abuso di posizione dominante. Secondo la Commissione, Google ha abusato della posizione dominate detenuta nel mercato dei servizi di ricerca generale (general search services), favorendo su Google Search il proprio servizio di acquisti comparativi Google Shopping in violazione dell’art. 102 TFUE. L’abuso, ancora in corso alla data di adozione della decisione, è stato posto in essere nei mercati rilevanti di 13 Paesi membri dell’UE (fra i quali l’Italia) a partire dal 2008/2013.
Lo scorso 13 dicembre la Commissione europea ha pubblicato il primo rapporto sul funzionamento della propria piattaforma di Online Dispute Resolution (ODR) istituita dal Regolamento (UE) n. 524/2013 e lanciata nel febbraio del 2016 con l’intento di facilitare la risoluzione delle dispute – transfrontaliere e non - sorte tra professionisti e consumatori attraverso strumenti alternativi a quelli giurisdizionali.
Lo scorso 13 settembre la Commissione europea ha pubblicato la bozza di regolamento per l’istituzione di un quadro di libera circolazione dei dati non personali nell’Unione europea (COM (2017) 495).
La proposta di regolamento si integra con il Regolamento n. 679/2016 sulla protezione dei dati personali (GDPR), con la direttiva 2002/58/CE sul trattamento dei dati personali e la tutela della privacy nelle comunicazioni elettroniche (direttiva ePrivacy, che dovrebbe essere sostituita Presentata la proposta di regolamento presentata lo scorso 10 gennaio) e con la direttiva 2016/1148 recante misure per un livello comune elevato di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi di alcuni settori strategici (direttiva NIS).
Attraverso questi strumenti legislativi l’Unione intende favorire la sicurezza dei sistemi informativi e la circolazione dei dati, per favorirne l’utilizzo anche a fini economici da parte delle imprese dell’Unione nell’ambito di servizi come quelli di data storage, piattaforme di elaborazione dati in cloud o di fornitura di applicazioni as a Service (SaaS).
Il 13 settembre il Presidente della Commissione europea Junker ha pronunciato al cospetto del Parlamento europeo il tradizionale discorso sullo stato dell’Unione, enunciando gli indirizzi e le priorità che guideranno le iniziative della Commissione nei prossimi diciotto mesi.
Lo scorso 19 settembre, la Commissione europea ha pubblicato sul proprio sito alcune schede di dettaglio relative alle iniziative legislative ed alle politiche attive che la Commissione intende promuovere.
Tra le priorità della Commissione Nell’ambito della strategia sul mercato unico digitale, la Commissione intende adottare alcuni incisivi interventi che interesseranno le imprese e le pubbliche amministrazioni presenti in rete.
La Commissione europea e dieci Autorità antitrust nazionali (fra le quali l’italiana AGCM) hanno pubblicato il rapporto conclusivo sullo stato della concorrenza nel settore delle prenotazioni online in ambito alberghiero.
Scopo del rapporto è verificare quale impatto abbiano avuto i procedimenti antitrust svolti dal 2010 da varie Autorità nazionali in merito alle clausole di parità previste nei contratti tra le piattaforme di prenotazione online (le c.d. Online Travel Agencies, OTA) e gli hotel partner.
La Fintech resta, nel nostro paese e in Europa, in cerca di un Legislatore.
Lo ha ricordato pochi giorni fa, in occasione della relazione annuale dell’autorità dell’ 8 maggio 2017, il Presidente Giuseppe Vegas, evidenziando l’ormai cogente necessità di nuovi interventi regolamentari in tema di finanza digitale.
E’ in questa prospettiva che il 25 maggio prenderanno il via, presso le sedi della Commissione nazionale per le società e la borsa di Roma e Milano, i lavori della task force appositamente istituita dalla Consob per ipotizzare il futuro della regolamentazione della finanza digitale nel nostro Paese.
Il 10 maggio la Commissione europea ha reso note le risultanze finali dell’indagine conoscitiva avviata due anni fa in materia di commercio elettronico.
Per quanto concerne i beni di consumo, l’indagine conferma che nell’ultimo decennio l’e-commerce ha avuto un impatto significativo sulle strategie distributive delle imprese e sui comportamenti dei consumatori.
Il canale online ha accresciuto la trasparenza dei prezzi, consentendo tuttavia in alcuni casi comportamenti opportunistici negativi di free riding. L’accresciuta trasparenza ha anche accentuato la concorrenza in materia di prezzo, non sempre positiva per i consumatori quando avviene a discapito della qualità e dell’innovatività dei prodotti.
Lo scorso 10 gennaio la Commissione europea ha presentato la proposta di regolamento in materia di protezione dei dati personali nelle comunicazioni elettroniche (ePrivacy) che dovrebbe sostituire la direttiva 2002/85/CE.
La proposta si innesta nel quadro della strategia per il Mercato unico digitale e fa seguito alle iniziative già assunte dalle istituzioni dell’Unione per il rafforzamento della tutela dei dati personali nello spazio giuridico europeo. L’effetto del regolamento dovrebbe essere quello di assicurare un quadro normativo uniforme in tutto il DSM, a beneficio degli operatori del settore, realizzando al contempo un elevato livello di tutela per il consumatore.
Il 15 settembre 2016 la Commissione europea ha pubblicato le risultanze preliminari dell’indagine conoscitiva sul commercio elettronico, avviata nell’ambito della Digital Single Market Strategy nel maggio 2015.
Mediante l’indagine, la Commissione vuole comprendere le restrizioni al commercio elettronico transfrontaliero, derivanti dalla prassi contrattuale ed in generale dalle condotte delle imprese, con riferimento alla distribuzione dei beni di consumo ed alla licenza dei contenuti digitali.